Cambiano le abitudini dei clienti: prediligono l’auto personale e le videochiamate con i venditori.
Identificare le nuove modalità di acquisto delle vetture, così come le aspettative nel post-vendita. Capire se c’è spazio per un nuovo processo di acquisto digitale e identificare il processo di vendita online. Questo lo spirito della nuova ricerca di Areté, azienda di consulenza strategica fondata da Massimo Ghenzer.
I risultati sono clamorosi perché alla luce dei recenti stravolgimenti legati alla pandemia da Covid-19, le abitudini degli italiani in fatto di automobili sono cambiate in pochissimo tempo. Infatti, chi cerca un’auto nuova vorrebbe strumenti audio-video per la trattativa, soprattutto WhatsApp e Skype da utilizzare da casa, magari anche Sabato e Domenica.
L’82% dei clienti vorrebbe condividere lo schermo per configurare l’auto insieme al venditore e 7 su 10 vorrebbero ricevere video delle prove su strada e schede tecniche. Non solo, sempre 7 potenziali clienti su 10 sarebbero disposti ad acquistare e perfezionare l’acquisto dell’auto online. Nasce insomma il “salone digitale”.
E nel post-vendita? Diventano importantissimi la sanificazione certificata post-intervento e nella consegna dell’auto nuova. Ma anche la presenza di guanti e disinfettante mani in salone e officina e mantenere distanza di sicurezza di almeno un metro.
«Cambierà radicalmente l’approccio alla vendita e l’utilizzo dell’auto» spiega Massimo Ghenzer, presidente di Areté. «Sempre più persone si sposteranno con la propria auto e saranno disposti a perfezionare l’acquisto in videoconferenza con il venditore». Non è infatti solo una rivoluzione legata all’acquisto ma anche all’uso, perché secondo le ricerche di Areté, una volta usciti dalla fase uno del Coronavirus, più del 70% degli italiani utilizzerà la propria auto per gli spostamenti.
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